La pubblicità su Facebook è una grande opportunità per le PMI perché dà la possibilità di raggiungere pubblici ampi e segmentati in base alle esigenze e ai desideri.
Proprio grazie alle tecniche predittive dell’intelligenza artificiale che la piattaforma ci mette a disposizione, la pubblicità su Facebook riesce a intercettare quei cosiddetti “bisogni latenti” che, se adeguatamente stimolati, possono portare ad azioni specifiche utili all’azienda: non parliamo qui solo ovviamente della conversione intesa come acquisto.
Ci riferiamo invece a tutte quelle azioni che possono essere tracciate a favore del tunnel di marketing: visualizzazione di un video, iscrizione ad un evento, adesione alla newsletter periodica, clic verso una landing page, attivazione di una nuova conversazione su WhatsApp.
Proprio grazie alle tante opportunità che fornisce la piattaforma di Gestione Inserzioni, un’azienda può scegliere tra vari obiettivi quando decide di attivare una campagna su Facebook.
Nell'immagine vediamo gli obiettivi suddivisi in tre macro categorie:
Ciascuna delle tre categorie si affianca ad una fase specifica del funnel di marketing, per poter dare un supporto concreto alle strategie di marketing.
Clicca qui se vuoi leggere la spiegazione di Facebook sulla differenza tra i vari obiettivi.
Gli obiettivi di considerazione, nello specifico, contengono l'obiettivo legato all'aumento delle INTERAZIONI al post (per l'appunto, il post sponsorizzato), ma è solo uno dei tanti obiettivi disponibili. Inoltre è bene riflettere sullo scopo di questo obiettivo, che sceglieremo se vogliamo avere più like, commenti e condivisioni su un post.
Ma se invece il nostro obiettivo fosse, per esempio, aumentare il traffico al sito, attivare conversazioni su WhatsApp o incentivare le persone a fare visita al negozio, ecco che allora l'obiettivo "Interazioni - sul post" forse non sarebbe l'ideale. O, perlomeno, non certamente da solo.
Tutti ricordiamo le telefonate di sera, all'ora di cena, da parte del negozio di arredamenti di turno, nel tentativo di invogliarci a cambiare la cucina: quante volte abbiamo riattaccato in malo modo!
Questo accadeva perché la telefonata "a freddo" ci coglieva impreparati e intenti a fare altro. Lo stesso vale con la pubblicità di Facebook: prima di riuscire a convincere l'utente a comprare qualcosa da me, dovrò stimolare adeguatamente la sua attenzione, spesso distratta perché il mio prodotto o servizio agisce sul piano dei bisogni o desideri latenti.
Quindi non basta individuare gli obiettivi di marketing più adatti ai nostri obiettivi aziendali, ma dobbiamo anche tenere una corretta traccia delle azioni dei nostri utenti per guidarli in un percorso a senso unico: prendermi in considerazione come opportunità (d'acquisto, di risoluzione di un problema, di divertimento, di risparmio, etc...).
Nella prossima puntata: impareremo come gestire al meglio i diversi pubblici di Facebook.
